NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Esperienze personali

Storia di una barca chiamata MICET

Al tempo che avevo in acqua la "stella LIA"… e non ero ancora sposato con la Meri, il lavoro che svolgevo  in Toscana come consulente tecnico per una ditta di interruttori di Brescia, mi portava spesso a contatto con personaggi e cose delle più disparate!!!

 

Un pomeriggio durante il mio solito giro di appuntamenti, mi ritrovai a far conoscenza con i Fratelli Benaglio, persone squisite, che dal nord Italia si erano trasferite a Viareggio per iniziare l'attività di coibentazione dei furgoni frigoriferi, e, credo siano tuttora in forte attività.

 

Ero molto colpito dalla loro nuova lavorazione della vetroresina e del poliuretano espanso, materiali che iniziavano ad affacciarsi in vari campi tecnologici.

 

Con un piccolo stampo di poliuretano facilmente modellabile partendo dal blocco di schiuma che si otteneva mescolando al 50%  due componenti, ricordo di colore diverso, uno color miele chiaro e l'altro miele scuro, si poteva dare qualsiasi forma ad un modello che, una volta ricoperto di alcuni strati di lana di vetro impregnata di resina, opportunamente trattata e indurita, poteva dare vita ad oggetti con le  forme più strane che, difficilmente con gli usuali materiali di allora, potevano essere realizzate.

 

 

Fu così, con i loro consigli, ed un poco di pratica, presi interesse a questo tipo di lavorazione della vetroresina, la quale iniziava ad avere un grande successo anche nella nautica, tanto, che durante le mie visite al cantiere Catarsi, il mio amico Modesti, allora responsabile della commercializzazione delle note pilotine Calafuria e gozzi Meloria, Lerici etcc... del cantiere, mi regalò appunto un gozzo Meloria con la poppa distrutta, come si può vedere dalla foto, che per loro era troppo oneroso come riparazione, rapportato alla produzione del nuovo.


Il risultato dell’esperienza fatta mi portò ad ottenere buoni risultati come si può vedere dalla foto del Meloria ultimato.


E fu così che per diletto iniziai a restaurare relitti, riparare, allungare, modificare barche e loro accessori.

 

Una mattina passando per il nuovo “porticciolo del Chioma” intravidi ricoperto delle foglie, abbandonata in un campo, sotto un olivo,  una imbarcazione che per lo stato in cui era mi “intrigò” subito alquanto.

Il “relitto” era una pilotina a vela di circa 7 m con una bella linea a gozzo con la poppa più affinata della prua, si trattava della “Fiumara” del cantiere C P R di Fiumicino, che mi colpì subito, anche, forse,  per quel suo nome …MICET…(...che mi ricordava tanto una certa “ micetta “ conosciuta in passato!!! … ma questa è un’altra storia…)   di cui allego caratteristiche e foto della serie ….Se non son matti non li vogliamo!!!....


ricavata da una Nautica del 1976

 


E queste sono le foto dello stato in cui si trovava….


“Roba da pazzi” dissero tutti coloro che mi conoscevano quando finalmente me la portai in giardino a Tirrenia!!!.... Ma la cosa più stravagante, fu di come ne venni in possesso.

 

Appena trovata, cercai subito lo “sfortunato” proprietario (si fa per dire, era il titolare di una grossa azienda di materiale elettrico del nord!!!) e scoprii che avrei potuto incontrarlo presto a Milano alla fiera dell’Elettrotecnica dove sarei stato presente per la mia ditta .

 Era il titolare di una azienda di connettori elettrici, a me già noto, con cui avevo già avuto contatti di lavoro.

 

Ricordo che ci incontrammo al bar degli stand della fiera, e per caso, feci scivolare la conversazione su quella sua barca “Micet”….

 

….Appena nominata….non me ne parlare !!!.....mi disse è stato tutto un dramma!!!

 

Poi ci mettemmo a sedere e mi raccontò tutta la storia…

 

Praticamente l’aveva acquistata al salone di Genova dove era stata presentata per la prima volta.

 Lui cercava una “modesta” imbarcazione per andare a fare qualche bagno con la famiglia… “al di la dagli scogli “ in tutta tranquillità… ma ….si sà…. come sono i bravi rappresentanti di commercio…, gli rifilarono tutto il “pacchetto offerta” ammassato di tutti gli accessori, anche i più inutili ad un “modico prezzo”, avendo subito “sborniato” le sue possibilità….

Saldato tutto in contanti, mi disse che aveva lasciato il suo recapito toscano di una tenuta di cavalli che aveva a Luciana, un paesino nelle colline sopra a Castiglioncello, dove solitamente trascorreva le vacanze con la famiglia, per un eventuale accordo sulla consegna, che sarebbe avvenuta verso giugno dell’anno dopo il suo acquisto avvenuto al salone della nautica di ottobre a Genova.

 

Mai e poi mai, avrebbe pensato che un bel giorno fosse raggiunto a Milano, durante il lavoro, da una telefonata del suo fattore di Luciana che lo avvertiva dell’arrivo, con non poche difficoltà, di un trasporto eccezionale con la sua imbarcazione a bordo, che arrancava sulle strette strade, non asfaltate e sconnesse della via collinare che portavano alla sua tenuta!!!

 

Arrabbiatissimo….ma come.. mi portano la barca in collina!!!!...e .. per non essere stato avvertito (in realtà era lui che non aveva avuto il tempo di ascoltare…) con la sua auto venne in zona e si mise subito alla spasmodica ricerca di un posto barca.

E fu così che “approdò” al Chioma, dove stavano ristrutturando il piccolo porticciolo dei pescatori, in vista del nuovo villaggio turistico che stava nascendo nella zona.

 

….A proposito dalle ultime informazioni ho saputo che in quel posto al giorno di oggi, se lo trovi,  un ormeggio per un Piviere per la stagione costa dai 4000 ai 5000 euro!!!

 

Continuando il racconto, mi disse che “l’addetto agli ormeggi”, in via del tutto favorevole (anche lui da buon furbastro aveva già “sgamato” la situazione economica de tipo!!!) avrebbe ospitato  la.sua imbarcazione provvisoriamente ad una boa, in attesa del suo periodo di ferie (dal 1 al 15 di Agosto, come gli aveva assicurato il mio amico), trasferendola a banchina per maggiore comodità per il periodo designato.

Solo c’era un piccolo onere di un milione di lire, per associarsi al circolo, un milione di lire per il piazzamento della sua boa e circa un milione di lire per il trattamento dell’antivegetativa, che non era nel costo dell’imbarcazione, ed inoltre il relativo saldo a fine stagione dell’ormeggio, dell’alaggio e del rimessaggio ….note  accordate a suon di milioni di lire!!!!

 

Stabilito il tutto, mi riferì che tutto sommato pur essendo stato  molto oneroso,  la famiglia si era divertita ed anzi avevano anche accennato ad una piccola crociera fino alle secche di Vada e a quelle della Meloria!!!

 

Il dramma si era presentato al secondo anno  quando per vari motivi aveva deciso di andare in ferie con la famiglia a Giugno invece che ad Agosto.

 

Telefonato al solito “addetto ormeggi” che avrebbe voluto la barca pronta alla sua boa per i primi di giugno …..”NON SI PREOCCUPI, SARA’ FATTO …DOTTO’….fu la risposta!!!

 

Il fatto è che a giugno la sua boa la noleggiavano ad altri per cui alarono la barca ormeggiandola in banchina , tanto non si sarebbe accorto di nulla…..senonchè…

 

IN QUELLA NOTTE E NELLE SUCCESSIVE ACCADDE DI TUTTO !!!

 

Fu proprio un finimondo il forte Libeccio fece strappare anche gli ormeggi ad alcune navi fuori porto di Livorno e fu così che nel bel mezzo di una riunione, il mio amico fu chiamato a Milano da una telefonata che diceva……A  DOTTO’  VENGA SUBITO CHE LA SU’ BARCA STA’  A  AFFONDA’  E CE SO’ I RAGAZZINI CHE SI STANNO A FREGA’ TUTTO!!!

 

Arrabbiatissimo  corse di nuovo sul posto fece alare il relitto e lo depositò nel campo attiguo in un posto in affitto dove dopo circa dieci anni l’ho trovato io.

 

Ma la beffa non è finita qui ….

In seguito ho saputo che ha fatto denuncia ai signori del porto….. e…..ha perso pure la causa,  poiché era tutto abusivo e….. niente puoi contro ignoti!!!!!!!

 

Per cui quando gli dissi se potevo prenderla fu proprio contento di regalarmela, anzi mi disse che aveva salvato motore elica e albero dagli sciacalli e li aveva alla sua tenuta di Luciana ed erano a mia disposizione.

 

Dopo anni di lavoro è tornata a navigare anche se la vendetti quasi subito!!!

 

Chissà adesso dovè ….di Fiumare non ne ho più viste!!!! …Allego foto.






21/06/2009 Mario Volpini
v.maryone@libero.it

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