"Corrono brutti tempi": ed è citando un'espressione latina che mi accingo a commentare il ritorno della pirateria anche nei nostri mari. Certamente da tempo siamo abituati a sentirne parlare, ma al largo delle coste di paesi lontani in cui la povertà e la miseria sono terreno fertile per la proliferazione di bande di delinquenti pronte a tutto pur di appropriarsi di ciò che gli è stato negato fin da sempre: un'esistenza dignitosa, un lavoro, l'istruzione, il cibo, l'acqua..... Con questo non voglio giustificare, neanche parzialmente, queste bande di predoni ma per lo meno in questo caso abbiamo una causa, un motivo con cui confrontarsi. Quello che è successo ieri davanti alle coste di Posillipo è qualcosa di molto più grave, direi invece aberrante. Infatti mentre i predoni somali tendono a "rispettare" i loro malcapitati ostaggi perché li considerano almeno merce di scambio, i pirati di Posillipo hanno gettato a mare gli ospiti della barca con il solo salvagente, dopo averli derubati di tutto. Fortunatamente sono stati ripescati semi assiderati, e per puro caso, lontano dalla costa e destinati sicuramente a morte certa. Disprezzo della proprietà altrui ma anche disprezzo della vita, padroni e predoni delle cose, della vita e della morte altrui. E saranno di esempio per molti altri questi "italiani" dall'accento "italiano", senza doversi trincerare verso il solito "questi delinquenti extracomunitari". Cosa aggiungere se non esternare un sincero e caloroso sentimento di disprezzo verso questi "animali", certamente non persone, perché non esiste motivo, non esiste causa, non esiste ragione per confrontarsi con atti perpretrati in modo così disumano.

Questa società mi piace sempre meno, mi piacciono poco le apparenze, le carriere, i soldi e la celebrità facili, eallo stesso modo nell'altra faccia della medaglia, la miseria, il vuoto esistenziale, la disumanità  ... forse una moneta coniata  dalle stesse mani. Mala tempora currunt!