IL MASSIMO DEL MINIMO
Spesso
mi sono soffermato ad osservare come la natura umana ha cercato di ottenere
traguardi notevoli, sia in imprese giganti, che in quelle minime, ma la cosa
che più ha eccitato la fantasia secondo me è la ricerca del raggiungimento del
limite massimo, per usare un termine matematico, tendente al minimo!......Ad
esempio la Piaggio, costruendo il Ciao, ha costruito un motorino che è stato
il massimo del minimo, così pure la Fiat, prima con la Topolino, poi con la
cinquecento.
Per non parlare dei computer, dei telefonini, insomma di tutta
lelettronica che ci circonda, che ha come base 0 e 1, acceso o spento, bianco
o nero, semplici bipolarismi minimi, con i quali abbiamo raggiunto massimi
ragguardevoli.
Ultimamente
ho fatto una piccola inchiesta tra i miei amici, su cosa rappresentasse per
loro il massimo di un loro minimo traguardo e ho avuto le risposte più
disparate.
Per
me il massimo del minimo sono sempre stati i miei sogni.
Tutto
ciò per affermare che anche nella nautica pur avendo provato imbarcazioni di
ogni tipo credo di aver realizzato il mio massimo del minimo con il Piviere
Merien. E posso garantire che il raggiungimento del massimo, per un minimo
prefissato dà un appagamento totale.
Anche
nella motoristica fuoribordo, in particolar modo per luso ausiliario, ho
avuto modo di constatare due tipi di motorini di cui ho avuto ed ho tuttora il
possesso che, secondo me, hanno grandi doti per essere considerati nella loro
categoria il massimo del minimo.
I
primi sono la serie dei British Seagul , I
secondi la serie dei Whitehead Motofides.
Allego
le foto risalenti agli anni 70 che penso si commentino da se!!!
Ciao
a tutti.
04/05/2009 Mario Volpini
v.maryone@libero.it
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