Approfittando di un rimescolamento della scala gerarchica dei paranchi a bordo, dovendone necessariamente mettere uno nuovo opto per il più importante il PARANCO DELLA SCOTTA DI RANDA. Questo mi è sempre sembrato poco demoltiplicato in parole povere parecchio duro con venti tesi.

Il paranco è così composto:
-dormiente sul bozzello semplice fissato al boma
-un passaggio su bozzello a violino a pozzetto
-secondo passaggio sul bozzello semplice sul boma
-passaggio su puleggia del bozzello a violino e nello strozzascotte.

In pratica ad un esame visuale del paranco si notano tre spezzoni paralleli di scotta fra pozzetto e boma.

La regola generale è che aumentando il numero delle puleggie si diminuisce lo sforzo necessario a tesare la vela ma di contro si deve recuperare più scotta a parità di manovra effettuata rendendo questa più laboriosa.
Qualcuno sa dirmi quale configurazione è consigliabile per un buon paranco?

Non credo ci siano formule per calcolare il paranco giusto per la randa. Il mio (ma come sapete ho un armo un po' particolare) fa in totale un giro in più del Tuo e ci sono arrivato per tentativi. Penso che anche Tu non possa fare altro che qualche prova, partendo dal fatto che la Tua attuale demoltiplicazione è probabilmente quella minima possibile per una barca di quelle dimensioni. In generale, ma è una mia opinione, più si riesce a demoltiplicare lo sforzo senza trovarsi tanta scotta che ci vuole una vita a cazzare, meglio è.
Ciao.

Grazie dei consigli Fabio,
farò proprio come dici, confrontando qualche esperienza vorrei solo sapere da dove partire.
Tre puleggie totali con tre volte in totale è la demoltiplicazione minima. Addirittura certe deriva ne hanno di più. Credo che il primo tentativo sarà fare quattro passaggi(due+due puleggie).

Ad ogni "giro" dimezzi la forza da applicare.

il diametro della puleggia e' ugualmente determinante per demoltiplicare lo sforzo: insomma, se lasci sempre 3 giri ma ti fai un paranco con bozzelli piu' grandi diminuisci lo sforzo: bisognerebbe vedere quanto sono grandi i bozzelli che hai ora