Dati tecnici e descrizione |
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Il Bisso Two
cabinato a vela per lunghe crociere costiere, è nato da approfonditi
studi per offrire agli amanti del mare e ai neofiti una barca dalle straordinarie
qualità marine e di comfort: offre, infatti, la massima abitabilità
(quattro persone), in dimensioni non tartassate da immatricolazione, patente,
super IVA. Facile e semplice in navigazione, grintosa ed appassionante
sotto tela, presenta un'eccezionale sicurezza. Le linee di carena offrono
una notevolissima stabilità di forma, una sorprendente navigazione
di bolina e particolare disponibilità ad emozionanti planate. Lo
scafo è costruito in vetroresina, con resine tixo tropiche a stratificazione
differenziata a sandwich in carena e in tuga con rinforzi di struttura
in espanso ad altissima densità longitudinale e trasversale che
ne assicurano elevatissime doti marine. La coperta, a sandwich, con superficie
a disegno anti-sdrucciolo assicura un'assoluta coibentazione. L'originale
pozzetto autosvuotante consente a quattro persone una larga comodità
di movimento. Il tambucio, diviso in due, è stato realizzato per
permettere la quasi totale apertura della tuga, al fine di consentire
una maggiore abitabilità interna, una comunicazione tra interno
ed esterno, che rende la barca versatilissima, e offre la possibilità
di lavorare all'albero anche nelle peggiori condizioni. La tuga è
contornata da otto oblò fumé. Altro oblò si trova
a poppa sullo specchio, per dare luce alla cuccetta di quarto. Tutta l'attrezzatura
di coperta è in acciaio inox aisi 316 e in peraluman. Gli interni
originali e razionali comprendono come arredamento: tre cuccette più
una con tavolo ribaltabile, scaletta, portabottiglie, cucina a due fuochi
e lavello, piano di lavoro cucina, vari ripostigli ed armadio per le cerate,
posto WC chimico e per serbatoi acqua di 30 litri e gavoni vari.
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Dalle prove di BOLINA, una vecchia recensione del Bisso Two
CARENA E COSTRUZIONE
Il compito che si sono
posti i progettisti del Bisso Two, Revedin e Sperduti, era estremamente
arduo. Contenere in una lunghezza fuori tutto di m.5,60 una barca in grado
di ospitare, sia pure per la crociera costiera, quattro persone e in più
rendere tutto ciò compatibile con una deriva mobile, le casse stagne
per l'inaffondabilità, il dislocamento leggero, la trasportabilità
su carrello: questo il programma, a noi giudicare il risultato. Il risultato
sta già nel successo di vendita dell'imbarcazione, della quale
sono stati prodotti cento esemplari l'anno, e che questo successo sia
in larga misura giustificato abbiamo potuto verificarlo provando la barca.
Le linee di carena sono molto moderne: si parte da sezioni prodiere a
forte stellatura per giungere a poppa, a un andamento piatto, rettilineo,
molto portante.Nel raccordo tra le due forme sta il segreto dei progettisti,
che hanno applicato le loro idee personali mantenendo in tutta la parte
avanti, |
grosso modo fino alla
deriva, delle sezioni a flesso, simili in una certa misura a quelle del
Finn, che consentono allo scafo di portare avanti nell'acqua i suoi importanti
volumi senza battere sull'onda.Queste forme si rivelano anche particolarmente
redditizie sia per quanto concerne l'angolo di bolina che la stabilità
di rotta. Grazie a questa forma e ai rinforzi in espanso longitudinali
e trasversali lo scafo sembra molto robusto e rigido. L'esecuzione è
in vetroresina completamente stratificata a mano, la coperta è
realizzata in sandwich e viene resa solidale con lo scafo mediante fazzoletti
di vetroresina. La barca è resa inaffondabile da casse stagne riempite
di sacchi di plastica contenenti polistirolo granulare. Le finestrature
fisse sui lati della tuga non sono di semplice Plexiglass ma di Lexan,
un materiale molto più elastico e a prova di proiettile fornito
dalla Pigomma di Abbiategrasso. |
ARMAMENTO E ACCESSORI
L'attrezzatura è semplificata al massimo e ciò
sia per consentire un rapido disarmo e riarmo, sia per le dimensioni stesse
della barca. Ciò non toglie che, ferme restando le proporzioni,
l'armamento sia completo e analogo a quello di una qualunque imbarcazione
da crociera. Così troviamo sul Bisso Two pulpiti d'acciaio inox
sia a prua che a poppa (in lega leggera sugli ultimi modelli), candelieri
e battagliola, winches Barbarossa per le scotte e le drizze, che sono
rinviate in pozzetto. Il motore è ovviamente un fuoribordo montato
su di un supporto abbassabile sullo specchio di poppa. Sulla barca da
noi provata si trattava di un |
Whitehead da 5 cavalli,
completamente girevole (per la retromarcia) e dotato di piede lungo. Si
tratta di un modello di basso costo e consumo che sembra in tutto e per
tutto adeguato al tipo di barca. Sullo specchio di poppa è anche
fissato, oltre al timone a pala rialzabile, anche lo scalandrone da bagno.
Le bitte d'ormeggio sono complessivamente tre: una a prua e due ai lati
a poppavia del pozzetto. A estrema prua è anche ricavato un gavoncino
per l'ancora e il materiale d'ormeggio. L'albero è di Canclini
ed ha la sua scassa in coperta, sulla tuga. Passascotte e trasto della
randa sono montati su rotaia. |
ABITABILITA' E DOTAZIONI
All'esterno
il pozzetto, stagno ed autosvuotante, offre un'abitabilità paragonabile
a quella di una imbarcazione da crociera di dimensioni medie. Ai lati
della tuga il passaggio verso prua è molto stretto ma comunque
praticabile grazie al tientibene in teak e alle sartie, che offrono un
appiglio sicuro. La coperta è realizzata con una finitura a riquadri
a disegno antisdrucciolo, che contribuisce anche all'estetica dell'insieme.
All'interno la cosa più sorprendente è che si sia riusciti
a ricavare ben quattro cuccette, delle quali due unite a formare un piccolo
letto matrimoniale. Si capisce che l'uso in crociera di tutti e quattro
i posti è affidato alla sportività dell'equipaggio. Ciò
non toglie che all'interno del Bisso Two trovi posto anche una cucina
a gas a due fuochi, |
completa di lavello con
acqua a pressione, un WC chimico e, dulcis in fondo, anche un comodo tavolo
che funge da dinette. Il tambuccio di entrata in cabina è molto
lungo e asportabile in maniera da ottenere un'apertura quasi totale del
soffitto della tuga che facilita enormemente la vita in porto. In questo
si presuppone ovviamente un uso prettamente estivo dell'imbarcazione,
che è però anche il suo uso più logico. Lo scafo,
nella sua parte centrale, è attraversato dal meccanismo di sollevamento
della deriva e della zavorra ma questa struttura non intralcia minimamente
le sistemazioni interne, anzi sulla scassa stessa è ricavato un
porta-bottiglie e portacarte nautico che sarà sicuramente molto
comodo in crociera. |
PROVA IN MARE
Siamo saliti
sul Bisso Two in cinque e vi abbiamo passato una giornata navigando, cucinando
delle ottime bistecche e permettendoci il lusso di regatare anche con
barche molto più grandi. Cosa si poteva chiedere di più
a una barca come questa? Abbiamo toccato con mano le qualità evolutive
e la buona velocità a vela, la sensazione, su una barca così
piccola, di essere autosufficienti e di poter navigare anche seriamente.
Non per niente con una di queste barche due ragazzi e due ragazze si sono
permessi il lusso di navigare fino alle Baleari, sfidando, al ritorno,
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addirittura il golfo
del Leone. A bordo la facilità delle manovre consente una piena
padronanza, le forme stesse garantiscono una buona stabilità e,
quando il vento rinforza e si comincia a sbandare, entra in gioco la zavorra,
costituita da un pane di ghisa di 53 chili applicato all'estremità
della deriva in lamiera di acciaio zincato. Certo questa sensazione di
sicurezza non deve spingere ad imprudenze: il Bisso Two resta pur sempre
una ben piccola barca e la sua destinazione alla crociera costiera non
va dimenticata. |
CONCLUSIONI
Se l'espressione
"barca popolare" ha un senso eccoci davanti ad un esempio lampante del
concetto. Bisso Two è senz'altro una imbarcazione che consente
a molti che sognano l'evasione insostituibile che da' la vela di accostarsi
ad essa sormontando i problemi economici. Nello stesso tempo, proprio
perchè destinata ad un pubblico di neofiti la barca dovrebbe essere
un po' più curata in quel che concerne la robustezza della timoneria
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e l'immobilizzazione
della deriva: piccole operazioni alla portata di tutti ma che un costruttore
che si indirizza ad un pubblico non smaliziato dovrebbe già effettuare
e prevedere nella produzione di serie. Con piccoli miglioramenti di questo
tipo una barca come il Bisso Two è in grado di porsi effettivamente
come punto di riferimento per lo sviluppo e la diffusione di una nautica
alla portata di tutti. |
Un piccolo cabinato senza pretese ma affidabile
e con interessanti soluzioni. (dalle Shede di Bolina 04/98) |
Questa imbarcazione non più in produzione, negli anni passati ha ottenuto un buon successo grazie ad alcune caratteristiche molto originali.
Per ciò che riguarda la carrellabilità,
è inoltre possibile agire sul meccanismo di sollevamento della
deriva per far rientrare la deriva di circa un metro. In alcuni Bisso
la deriva è azionata da un meccanismo a cremagliera mentre in altri
c'è un verricello manuale che agendo su un cavo d'acciaio effettua
il sollevamento. |